Con l’opera d’arte materica “Spazio” del 2014, Mario Matteucci, artista pittore contemporaneo, inizia un’esplorazione concettuale nello “spazio profondo” con un duplice senso di ricerca dell’origine genetica di tutte le cose e di ricerca delle nostre proiezioni del futuro. Nell’opera “Spazio” viene rappresentata un “oggetto. Volutamente l’artista non ha intitolato l’opera con il nome dell’oggetto ma con l’ambiente che lo contiene. Di fatto la massa può rappresentare una meteora, come una cometa, un oggetto minaccioso come un oggetto che semplicemente vaga per la sua vita. Non c’è collocazione temporale, non c’è origine ne meta, ma c’è qualcosa. Quel qualcosa che potrebbe essere ognuno di noi, come qualsiasi altro oggetto presente in uno sterminato universo. L’artista vuole così lasciare all’osservatore l’ampia libertà di definire ciò che lo spazio contiene. |