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L’Erborista (2017). Opera d’Arte di Cristina Sodano. Dipinto Olio su Tela.
L’Erborista (2017). Opera d’Arte di Cristina Sodano. Dipinto Olio su Tela.
- Artista: Cristina Sodano
- Titolo: L’Erborista
- Tecnica: Olio su Tela 30x30cm
- Anno: 2017
- Quotazione: €1.800,00
- Collocazione: Collezione Privata
- Codice Artingout: CSA01A004
- Archivio Ufficiale: #
Notazione Critica dell’Opera d’Arte “L’Erborista”
L’opera d’arte olio su tela 30x30cm dal titolo l’Erborista è la prima di un nuovo filone dell’artista contemporanea italiana Cristina Sodano. L’opera segue geneticamente “Protoumano 1 e 2” che hanno rappresentato l’origine di questa suggestiva e particolare serie. I protoumani (già pubblicati su artingout) hanno rappresentato la genesi ed ora con quest’opera l’artista crea la discendenza. Si tratta di una serie concettualmente ben definita dalla Sodano la quale apre la strada a nuova visione “artistica” della nostra umanità. Un’umanità che viene a definirsi tra specie, identità di genere e identità di ruolo.
La Sodano mette l’osservatore di fronte a un ritratto e a un titolo, nello specifico di questo dipinto l’Erborista. Con il titolo l’artista indica un ruolo, un’identità sociale. Quando ci presentiamo o quando conosciamo qualcuno spesso non ci basta sapere di trovarci di fronte a una persona con un proprio nome, cerchiamo altre informazioni legate al ruolo, ad esempio la professione. Quindi abbiamo Tizio il Dottore, Caio il Muratore, Sempronio il Politico. Alla nascita siamo davvero tutti uguali, distinti in genere ma addirittura ancora confondibili per tratti somatici. Quell’essere umano neonato, quel bambino è quel che è, senza altro! Il genitore lo ama soltanto perché esiste, senza uno specifico ruolo sociale se non il nome attribuito dall’esterno. Inizia dalla nascita un percorso di crescita, di cambiamento, di acquisizione di molti ruoli.
La Sodano con il suo tratto profondo, in modo davvero molto acuto e nuovo, non inserisce elementi simbolici che possano far intuire il ruolo sociale del soggetto ritratto. L’immagine è assolutamente priva di indicazioni o altri elementi decorativi. C’è una persona ritratta, in questo caso una donna, con un’espressione volutamente neutra, con un abbigliamento altrettanto neutro, con una marcata simmetria e uno sfondo tendenzialmente monocromatico che permette di esaltare la figura ritratta. Cosa può suggerirci che si tratti di un’Erborista? Assolutamente nulla. Questa è la genialità, l’intelligenza artistica di Cristina Sodano nel creare tale nuova serie. L’obiettivo dell’artista è mettere l’osservatore di fronte a una persona, così com’è, per quello che è, un’identità che può avere una connotazione di genere (una donna in questo caso) o addirittura potrebbe non essere così chiaramente distinguibile, come vedremo in opere successive in corso di realizzazione e che, come redazione di artingout, abbiamo per primi avuto la fortuna di poter osservare. La Sodano è come se ci presentasse un “Io Sono” così come sono, così come vedi, niente di più, niente di meno. Siamo persone, create da una stessa matrice (che la Sodano ci indica attraverso quelle straordinarie opere uniche che sono i Protoumani) e per questo tutti uguali, o meglio tutti con le stesse potenzialità, con gli stessi diritti, con le stesse opportunità quindi in grado di costruire il nostro ruolo in modo dinamico e, perché no, di cambiarlo nel corso del tempo. Sempre uguali a se stessi, in quanto esseri, ma sempre diversi in quanto ruolo. La Sodano invita così l’osservatore a mettersi in gioco, senza timore, perché non esiste errore, esistono soltanto modi di osservare. Così capita che l’osservatore di fronte all’opera possa preferire un’altra attribuzione di ruolo. Sovente capita che alcuni esprimano ad esempio un cordiale disaccordo affermando “a me non sembra un’erborista” oppure cerchino di trovare un nesso simbolico tra l’espressione del volto e il ruolo del personaggio o altro ancora. Si può anche giocare provando a indovinare l’identità di ruolo della persona ritratta ma anche se indovinassimo in realtà sarebbe sempre una nostra proiezione perché questa serie di ritratti non è composta da persone che abbiano realmente il ruolo indicato nel titolo. In questo modo la Sodano, ed è sempre più suggestiva e geniale la sua intuizione, ci fa necessariamente confrontare con i nostri “pregiudizi”, con le nostre esperienze, con le nostre convinzioni preformate e con le nostre idee. Questa serie, che potremmo definire le “identità” della Sodano, diventano dei veri e propri test proiettivi, degli specchi psicologici in grado di farci guardare a noi stessi osservando l’altro da noi.
Quest’opera, l’Erborista, è la prima nata, è la prima identità, è un pezzo davvero unico, originale, denso di significato concettuale e anche dal punto di vista tecnico profondamente suggestivo. Quasi richiama le icone di epoche antiche pur essendo di una contemporaneità ben visibile.
Tutte le opere di questa nuova serie mantengono volutamente alcuni parametri stabili. Le dimensioni delle tele sono tutte di 30x30x4 cm, tutti i ritratti tendono alla neutralità espressiva, tutti i ritratti sono modificati dall’origine in alcune fattezze come gli occhi leggermente più grandi e l’aumento della simmetria del volto e tutte le figure sono prive di altri elementi simbolici.
Cristina Sodano invita inoltre il collezionista a entrare in modo vivo in questo filone offrendo la possibilità di realizzare ritratti personalizzati adattati alla serie, quindi con le caratteristiche di questa produzione. Ognuno di noi può così chiedere di far parte di questa storia, di rimanere con traccia in questa memoria artistica. La Sodano, con questa serie che come accennato chiameremo d’ora in avanti le “identità”, apre un mondo interpretativo pressoché infinito e inizia un percorso concettuale che non potrà lasciare indifferente la storia dell’arte contemporanea. Senza timore, con estremo vigore e sicurezza, ci sentiamo oggi di poter affermare che Cristina Sodano ha realizzato, dal punto di vista artistico-concettuale, una serie destinata a crescere e lasciare una traccia indelebile nella nostra memoria artistica collettiva. Tecnica e Concetto rendono quest’opera di una profondissima suggestione e di un elevato pregio anche dal punto di vista degli investimenti in arte. Cristina Sodano, forse quasi inconsapevolmente, si è messa su un binario sul quale hanno già viaggiato, prima di lei, quelli che oggi sono i grandi maestri dell’arte contemporanea internazionale.
a cura di
Redazione Artingout
23 febbraio 2018
Come Citare Questa Fonte
Artingout Redazione (2018)
L’Erborista di Cristina Sodano. Nota Critica dell’opera d’arte.
www.artignout.com/?p=6420. 23 febbraio 2018.